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Artista, grande conoscitore della chimica e dell’anima degli alimenti.

Come un compositore crea le sue sinfonie per i palati più esigenti, esaltando il valore di ogni singolo ingrediente, ognuno nel modo adeguato, ognuno al tempo giusto, senza estraniarne la natura.

Ha iniziato la sua carriera all’età di 16 anni e ha presto capito che il suo percorso l’avrebbe portato a distinguersi. L’esperienza nel campo della ristorazione lo ha portato negli anni a viaggiare e ad ampliare i propri orizzonti, spingendolo a ricercare sempre nuove sfide. Oggi ho il piacere di intervistare Mauro Coaro, personal Chef ed espressione del concetto di cucina sana, insegnante di cucina e di buone abitudini alimentari. Esteta dei sapori e alchimista del cibo, la leggenda narra che sappia trasformare i suoi piatti in oro! Molto spesso il tuo nome viene associato ai principi e le linee guida della cucina sana. Che significato ha per te e come sei arrivato a sposare questa filosofia?

Fondamentalmente sono dell’idea che “SIAMO QUELLO CHE MANGIAMO E CHE BEVIAMO”. Questa filosofia mi ha portato a girare l’Italia in lungo e in largo e a conoscere le meraviglie che la nostra terra ci offre.

Ho avuto l’onore di poter lavorare con grandi Chef e da ognuno di loro ho colto i preziosi segreti della cucina che mi hanno permesso di crescere a livello professionale, ma più giravo più vedevo ricette elaborate e più sentivo il bisogno di creare dei piatti semplici, puliti e naturali. Così ho iniziato togliendo il sale e tutti i grassi che secondo me non servivano nei piatti e sono riuscito ad ottenere dei piatti puri, di puro sapore al 100% esaltando il o gli ingredienti.

Mi piace pensare che quando si cucina si debba dare valore e rispetto a ciò che la terra ci dona…un modo per ringraziarla!

La cucina sana nasce dalla mia voglia di trasformare ciò che la natura ci offre

in piatti gustosi, ricchi di colore ed equilibri: sono convinto che ogni ingrediente abbia una sua energia, il mio obiettivo è di trovarla e darle ancora più risalto attraverso i miei piatti.

Ripensando quindi alla mia filosofia, un corpo si mantiene sano e in salute grazie ad una alimentazione naturale, pura e semplice.

 

Sempre seguendo la tua linea di pensiero e di valori, parlaci un po’ del significato che dai ad ogni ingrediente che scegli per i tuoi piatti. Cosa scegli? In che modo lo fai? E soprattutto, perché sei portato a scegliere un prodotto piuttosto che un altro?

La frase che rappresenta di più la mia idea è “Km sano e non Km zero”. Non posso pretendere che a Trento coltivino i migliori pistacchi rispetto a Bronte o che la Sicilia faccia le trote affumicate meglio del Trentino o del Friuli-Venezia Giulia. Detto questo, la parola d’ordine è STAGIONALITA’: in base a quello che offre la natura in quel periodo vado a scegliere gli ingredienti. Selezionati gli alimenti, cerco di trovare il migliore non tanto per il prezzo, la marca o la moda ma vado alla ricerca di chi lo coltiva o lo alleva in maniera più naturale possibile, seguendo la natura, la Luna e che ci sia amore e passione nel farlo. Come li chiamo io, “Professionisti col cuore”. Potrei anche dire che non sono tanto io a trovare gli alimenti, quanto loro a trovare me, sta a me poi trasformarli in piatti straordinari per sapore ed equilibri. C’è chi racconta che finché cucini, devi parlare all’alimento, lo devi coccolare e solo così puoi ottenere un piatto migliore di altri. Io ci credo.

Tu svolgi il tuo lavoro con estrema passione e dedizione. Oltre alla solida preparazione che hai alle spalle, cosa ti spinge ogni giorno a fare ciò che fai? Qual è il tuo scopo quando cucini? Qual è la forza che ti smuove e ti muove verso il futuro?

È semplicemente amore verso il cibo e la natura, grande passione per la cucina e sempre una gran voglia di creare, per regalare emozioni e ricordi a chi assaggia i miei prodotti. Ogni giorno quando cucino, per me è sempre come la prima volta, ascoltare il rumore dei cibi in padella, annusare i profumi che sprigionano, sono emozioni che mi arricchiscono il cuore. La cosa più gratificante è vedere i volti stupiti, entusiasmati e a volte emozionati dei miei commensali. Grazie a voi che rendete speciale il mio lavoro…la mia passione. Io avrei una domanda per te molto semplice, avendo avuto la possibilità di conoscerti e quindi capire e scoprire i tuoi gusti, la tua preferenza per la cucina vegetariana, credi che il non mangiare carne o pesce ti possa svantaggiare o limitare nei tuoi eventi??

A dire la verità, la mia scelta di seguire un regime alimentare basato su un maggior consumo di alimenti di origine vegetale non mi ha mai messo in una posizione di svantaggio. Anzi, penso che questo interesse mi abbia spinto verso una ricerca sempre più specifica e consapevole di prodotti, aziende, realtà e persone che condividono la mia filosofia e le mie idee. Quindi direi che questa scelta mi ha portata a distinguermi.

Nel mondo degli eventi enogastronomici non mi sento limitata. Una delle cose che dico più spesso durante le mie cene sensoriali è “abbiamo 5 sensi, divertiamoci ad utilizzarli tutti”.

Non ho bisogno di assaggiare un piatto per poter trasferire agli ospiti un’emozione o un concetto, posso annusarne i profumi e osservarne i colori. Credo che la massima espressione di un piatto sia frutto di un insieme di sensazioni e di emozioni che coinvolgono tutti i sensi. È un’esperienza completa.

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